Passo successivo è creare la chiavetta USB di boot con Ubuntu ancora una volta abbiamo un’infinità di soluzioni per creare la chiavetta USB. Nel mio caso ho usato Rufus che mi ha permesso di creare una chiavetta con partizione di tipo GPT. Ho fatto delle prove con chiavette partizionate MBR ma durante l’installazione di ubuntu non rilevavano la partizione windows che era in modalità GPT.
A livello di BIOS UEFI potete disabilitare il “Secure Boot” e abilitare “Legacy Boot” per avere il massimo della compatibilità. Questi parametri si possono verificare con windows premendo il tasto WIN + R e scrivendo msinfo32 oppure nella casella di ricerca di windows digitando “system information”. Per entrare nel BIOS dovete premere la giusta sequenza di tasti che differisce a seconda della marca del vostro portatile.
Una volta che la chiavetta ha fatto il boot e parte l’installazione di Ubuntu ho seguito il wizard che aiuta nella scelta della lingua, ecc ecc. La parte più delicata è quella del partizionamento e nel mio caso ho scelto “Installa Ubuntu a fianco di Windows”. In questo modalità, verrà creata un’unica partizione di / e la partizione di swap viene trattata come un unico file di 2Gb. Nulla vieta, se uno vuole una maggiore personalizzazione, di scegliere la voce altro e creare almeno le partizione di / e swap ed eventualmente /home.
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